La storia della Lampada Votiva

La Cappella del Patriarca è inoltre arricchita di un’altra opera d’arte e di fede finemente cesellata: La Lampada Votiva, ideata e fortemente voluta, su incoraggiamento del Provinciale del tempo P. Francesco Mazza, dal compianto P. Vincenzo Donnarumma nei tristi giorni del luglio-agosto 1943, il quale volle che in una sola fiamma, dinanzi a San Francesco di Paola, ardesse il cuore dei Calabresi e di tutti i devoti.

Dopo una Lampada Votiva provvisoria, accesa il 2 aprile 1943, l’artistica e grande Lampada d’argento, eseguita dalla ditta Eugenio Catello di Napoli ed offerta per voto dai Calabresi, fu solennemente benedetta ed accesa la prima volta il 13 ottobre 1946 dal sindaco di Cosenza Adolfo Quintieri, alla presenza di migliaia di fedeli, in riconoscenza al Santo per la protezione accordata alla Calabria durante la seconda guerra mondiale, come si evince dall’incisione su di essa delle seguenti parole: Il popolo di Calabria protetto nell’immane flagello 1940-45 riconoscente al suo Santo. La Calabria vi è raffigurata in un meraviglioso trittico di figure muliebri finemente lavorate raffiguranti le province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria che con la mano destra elevata sostengono una conca con bacellature verticali nella parte inferiore e con motivi traforati in alto dove arde la fiamma. Il trittico si eleva da una base circolare che protende le braccia a forma di grandi volute ad arpa sostenute da eleganti catene, dalle quali scendono ricchi festoni d’argento ed altri fregi ornamentali come palmette, teste di cherubini ed ampie volute. Sulla base si sviluppano in giro tre artistici quadretti su ognuno dei quali risalta il motto Charitas (Fig. 21).

P. Vincenzo Donnarumma, nell’occasione, dopo aver illustrato l’alto simbolo della Lampada, rivolse l’augurio che il suo olio potesse illuminare di nuova luce le menti e riaccendere nei cuori la fiaccola dell’amore e della giustizia, nella pace e nella concorde armonia degli animi: In questo terribile e temibile dopoguerra, nello smarrimento universale dei popoli che invano si affannano per trovare una soluzione basata sulla giustizia e ridare alle nazioni stanche ed impoverite la luce, questa, promanante da Francesco di Paola, rischiari le vie tortuose della iniquità e delle ingiustizie, faccia comprendere ai responsabili che i popoli non si annientano e le nazioni non si distruggono. Che la luce di Francesco di Paola rischiari le menti ottenebrate da teorie deleterie e bugiarde e faccia comprendere che non sono le insinuazioni e le provocazioni per lanciare le masse verso la guerra fratricida che risolvono ed affermano i diritti di giustizia e di libertà, ma il rispetto della personalità umana che tende ad unirsi e ad affratellarsi sulle norme di quella magna carta che è il Vangelo. Si diffonda ancora la luce benefica di Francesco di Paola e le coscienze siano illuminate, le bruttezze morali di questa moderna società siano deterse, le mostruosità ispirate dall’odio della vendetta siano cancellate. Solo così ci libereremo da quella chimera fantastica, che vomita su questo mondo agitato le fiamme incendiarie di una nuova rivoluzione sociale che potrebbe distruggere per sempre la nostra storia, la nostra fede, la nostra civiltà.

La Lampada Votiva, segno di unione e di appartenenza, arde perennemente dinanzi al simulacro del Santo Paolano, viva luce e simbolo di fede, amore, speranza, riconoscenza, pace, ed è alimentata con l’olio offerto annualmente da tre diversi comuni calabresi opportunamente designati. L’intera Calabria ne è stata consapevole ed ha accettato l’invito dei Frati Minimi ad unirsi a loro nell’offrire a San Francesco di Paola una Lampada che, ardendo, ne ricordasse il messaggio, Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (Mt 5,16).

Nell’autunnale Vespro il sol l’accese

donandole vermiglia una scintilla;

ora, alimenta sul dorato arnese,

perenne, a noi, d’amore una favilla.

Rugge nel mondo la tempesta! … Lese

son l’anime dall’odio e la pupilla,

torva, si accende sulle umane offese,

mentre la morte la diana squilla.

Ma nella notte burrascosa, splende

la fiamma sua, di carità, di vita:

faro sicuro al nostro stanco cuore.

E San Francesco dalla vetta stende

le Sue paterne braccia, mentre ardita

risuona la parola Sua d’amore.

Paola 13 ottobre 1946, Guido Giugni6.

La funzione dell’accensione della Lampada Votiva, istituita il 2 maggio 1952, il cui merito va al compianto Vescovo dell’Ordine dei Minimi Mons. Francesco Tortora, già Provinciale del Santuario, ha conferito ai festeggiamenti patronali in onore di San Francesco di Paola un carattere regionale. Il 2 maggio 1956, nella solenne giornata commemorativa del primo decennale dell’inaugurazione ed accensione della Lampada, P. Nicola Lusito, Correttore Provinciale del Santuario di Paola, così concluse il suo saluto alle autorità ed ai pellegrini che gremivano la Basilica: Devoti ed amici Calabresi, facendo mie le parole del compianto P. Donnarumma, mentre rinnovo di cuore il cordiale riconoscente saluto della ven. Comunità della basilica, auguro che la solenne celebrazione del Primo Decennale della Lampada segni l’inizio di tempi nuovi: l’olio prodotto dalla Vostra terra, offerto dai Vostri Sindaci, ardendo perennemente dinanzi alle SS. Reliquie del nostro Santo, illumini di nuova luce le menti e riaccenda nei cuori la fiaccola di amore operante nella giustizia, nella pace e nella concorde armonie degli animi.7

I primi comuni invitati ad offrire l’olio sono stati Villa S. Giovanni, Pizzo e Corigliano Calabro (1952), ai quali sono seguiti Scilla, Tiriolo, San Marco Argentano (1953), Montalto Uffugo, Girifalco, Rosarno (1954), Castrovillari, Sambiase, Polistena (1955), Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza (1956), Paola per tutti i comuni calabresi (1957), San Lucido, Petilia Policastro, Palmi (1958), Cariati, Maida, Gioia Tauro (1959), Cetraro, Nicastro, Bagnara Calabra (1960), Mandatoriccio, Vibo Valentia, Calanna (1961), Diamante, Cirò Marina, Paola per Ardore Marina (1962), Rota Greca, Ricadi, Taurianova (1963), Bovalino, Pianopoli, Amantea (1964), Fuscaldo, Francica, Cittanova (1965), Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria (1966), Oriolo Calabro, Filadelfia, Laureana di Borrello (1967), Roccella Jonica, Nocera Terinese, Marano Principato (1968), Castrolibero, Soriano Calabro, Cinquefrondi (1969), Campo Calabro, Donnici, Curinga (1970), Chiaravalle Centrale, Bova Marina, Fiumefreddo Bruzio (1971), Oppido Mamertina, Squillace, Scalea (1972), Gerace, Platania, Castrovillari (1973), Gioia Tauro, Pizzo Calabro, Belmonte Calabro (1974), Locri, Tropea, Trebisacce (1975), Cerzeto, San Floro, Roccella Jonica 1976), San Giovanni in Fiore, Briatico, Bagnara Calabra (1977), Marano Marchesato, Gimigliano, Paola (1978), Bonifati, Montepaone, Villa San Giovanni (1979), Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria (1980), Longobardi, Sant’Onofrio, Melicucco (1981), Riace, Montepaone, Belmonte Calabro (1982), Castrovillari, Bagnara Calabra, Paterno Calabro, Crotone, Morano Calabro (1983), Paola, Cosenza, Reggio Calabria (1984), Altomonte, Serra San Bruno, Bivongi (1985), Dinami, Corigliano Calabro, Gerace (1986), Oriolo Calabro, Cirò Marina, Cittanova (1987), Castiglione Cosentino, Ricadi, Stilo (1988), Monasterace, Vazzano, Luzzi con l’aggiunta di Susa (1989), Gioia Tauro, Sant’Agata d’Esaro, Pizzoni (1990), San Marco Argentano, Motta Santa Lucia, Molochio (1991), Bisignano, Marcellinara, Bovalino (1992), Agnana, Falerna, Acquappesa (1993), Feroleto della Chiesa, Tropea, Terranova di Sibari (1994), Lattarico, Stefanaconi, Africo (1995), Giffone, San Martino di Finita, San Pietro a Maida (1996), Tarsia, Maida, Seminara (1997), Filandari, Rende, Nocera Terinese (1998), Pazzano, Taverna, Amendolara (1999), Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria (2000), Conflenti, Cropalati, Scilla (2001), Simbario, Caulonia, Falconara Albanese (2002), Bovalino, Praia a Mare, Savelli (2003), San Benedetto Ullano, Serrastretta, Cessaniti (2004), Lattarico, Rombiolo, Gerace (2005), Curinga, Polistena, San Vincenzo La Costa (2006), il Governatore della Calabria Agazio Loiero per accendere La Lampada Votiva, Presidenti delle Province di Cosenza, Catanzaro, Crotone (2007), il Governatore della Calabria Agazio Loiero, Paterno Calabro, Spezzano della Sila, Corigliano Calabro (2008), il Governatore della Calabria Agazio Loiero, Pedace, Roccabernarda, Anoia (2009), il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti per accendere La Lampada Votiva, Paola, Paola di Malta, Malvito, Nicotera, San Giovanni di Gerace (2010), il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, Villapiana, Casabona, Zungri (2011), il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, Aiello Calabro, San Pietro di Caridà, Zambrone (2012), il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, Calopezzati, San Giorgio Morgeto, Zaccanopoli (2013).

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1 La Direzione, Verso un decennale, in La Voce del Santuario, XXVIII (1956) 2, p. 33.
2 La Direzione, La Lampada Votiva, in La Voce del Santuario-Basilica di Paola, XVI (1943) 6, pp. 70-71.
3 A S. Francesco di Paola inaugurandosi la Nuova Artistica Lampada nel Santuario-Basilica di Paola 13 ottobre 1946, numero unico,Tipografia Santuario-Basilica, Paola 1946, p. 5.
4 P. V. D., La Lampada Votiva, in A S. Francesco di Paola inaugurandosi la nuova artistica Lampada nel Santuario-Basilica di Paola , op. cit., p. 5.
5 Ibidem, p. 10.
6 La Lampada, in A S. Francesco di Paola inaugurandosi la nuova artistica Lampada nel Santuario Basilica di Paola, op. cit., p. 16.
7 Verso un decennale, op. cit., p. 68.

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